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Vigili del Fuoco Volontari

Lozzo di Cadore

 

Il Distaccamento del Vigili del Fuoco Volontari di Lozzo di Cadore nasce come

“CORPO DEI POMPIERI VOLONTARI DI LOZZO DI CADORE“.

Fondato il 25 ottobre 1903

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Stralcio del verbale di costituzione del Corpo:
“…..in Lozzo di Cadore si sono riuniti parecchi cittadini allo scopo di costituire un corpo di pompieri volontari alla stregua di altri comuni del Cadore. Previe, pertanto, le opportune discussioni in proposito tutti i sottofirmati individui dichiarano formalmente di costituirsi in corpo dei pompieri volontari impegnandosi, come si impegnano, a disimpegnare il relativo servizio col vincolo della parola d’onore e nominano il loro comandante il signor DE MEIO Lorenzo M. con voti 32“.

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Prima foto di gruppo - Anno 1903

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BREVE STORIA

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Tratta dal libro “Pompieri Volontari di Lozzo di Cadore…oltre un secolo di storia“.

Nel 1893 in Pieve di Cadore, in occasione del I° Congresso dei Pompieri Volontari Cadorini, veniva fondata la “Federazione dei Pompieri Volontari Cadorini” il cui statuto fu approvato nel II° Congresso tenutosi in Auronzo nel settembre 1894.

Due furono i fondatori ed animatori della Federazione: il comm. Edoardo Coletti che fu il primo Presidente e per lunghi anni ne resse le sorti e l’on. Avv. Michele Palatini propulsore di tutte le iniziative alle quali volle sempre contribuire con l’appoggio della sua autorità.

Lo storico Antonio Ronzon nell’Almanacco “Dal Pelmo al Peralba” del 1895 così scriveva:

“………..e di più esorto tutti i Comuni del Cadore ad istituire una società di Pompieri Volontari.

Pieve ed Auronzo hanno il merito maggiore nell’iniziamento ed impulso dato all’istituzione: Pieve a merito dell’instancabile Sig. Edoardo Coletti, il quale con energia ed una abnegazione, che vorrei vedere imitate da un capo all’altro del Cadore, e con pochi mezzi ha saputo creare una società e richiamare su di essa l’attenzione del paese; Auronzo che, a merito del Municipio e delle cure postevi dal comandante avv. Giuseppe Vecellio, ha potuto il 16 dello scorso settembre tenere il 2° congresso dei Pompieri in modo così degno e così brillante da costituire esso una vera festa cittadina.

In esso fu istituita la Federazione delle Società dei Pompieri, già pensata nel Congresso di Pieve.

Sette furono le società cadorine che presero parte al Congresso cioè quante allora erano istituite, cioè: Pieve, Auronzo, San Vito, Borca, Venas, Santo Stefano, Candide; e il bell’esempio ne ha già fatto sorgere l’ottava a San Pietro. Io mi unisco all’augurio manifestato in quel giorno insieme ad altre idee serie e pratiche dal bravo Edoardo Coletti, ora meritatamente Presidente della Federazione, che cioè ben presto tante siano le società dei Pompieri quanti i Comuni del Cadore”.

Pian piano vennero istituite anche negli altri Comuni del Cadore le Società dei Pompieri Volontari e tutte queste società aderirono Federazione fondata dal Comm. Edoardo Coletti.

Nel primo dopoguerra la Federazione assunse il nome di “Gruppo Pompieri Volontari Cadorini”.

 

 – § –

 Corpo Pompieri Volontari di Lozzo di Cadore

Per quanto riguarda Lozzo, dalla seppur scarsa documentazione disponibile appariva subito certo che nel settembre del 1903 non esisteva ancora una Società di pompieri volontari.

Questa ipotesi era suffragata da una lettera del Sindaco di Lozzo datata 25 settembre 1903 indirizzata al Sig. Giovanni Calligaro. In questa lettera si legge fra l’altro:

“Questa Giunta Municipale, considerando essere necessario di provvedere alla custodia della pompa da incendio e della relativa attrezzatura fino a che non sia istituito in paese un corpo dei pompieri, mi ha incaricato di ufficiare la S.V. ………”

– ed ancora –

“…….mi lusingo a credere che trattandosi di fare cosa grata ed utile al paese non vorrà ricusare l’incarico………..se, come mi auguro e spero, verrà istituita anche a Lozzo l’associazione dei Pompieri Volontari……”.

Per dovere di cronaca si riporta il testo della lettera del 26 settembre 1903 con la quale l’interessato comunica di non poter accogliere la proposta formulata dal Sindaco.

Ill.mo Signor Sindaco di Lozzo

Il voto di fiducia che codesta On. Giunta avrebbe riposto in me – comunicatomi col foglio 673 di Prot. – mi onora e mi riempie di orgoglio, e la mia ambizione sarebbe soddisfatta ove non fossero d’impedimento le ragioni che qui ho l’onore di esporre.

Anzitutto consultando la mia limitatissima cultura, vuota. di quelle nozioni che il caso nostro richiederebbe, mi sento naturalmente sfiduciato di me stesso. Ma, sorvolando su questo, l’ostacolo principale è il mio negozio, obbligato interamente a me. E anche qui voglio concedere che la difficoltà sarebbe in parte rimossa ove l’incarico propostomi non riscontrasse, lungo il cammino, delle gravose preoccupazioni. Ma ciò, ben ponderato, è inammissibile. Ora, nella prevedibile evenienza di momenti difficili da superare, cioè tali da esigere una seria dedizione, le mie necessità commerciali, che la S.V. Ill:ma certo sa considerare come reclamanti continua e diligente attività, trascurate, verrebbero a nuocere al mio traffico, ancora in via di sviluppo.

Dimostrati questi motivi di seria importanza, il mio intervento si limita a cooperare con zelo d’apostolo entusiasta alla nascente istituzione. Cosa di cui la S.V. Ill.ma può stare certa.

Lozzo 26 settembre 1903

G.A. Calligaro

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Successivamente, in seguito all’acquisizione di un certificato datato 8 maggio 1930 rilasciato al Sig. Lorenzo De Meio fu Giobatta, è risultato chiaro ed evidente che il Corpo dei Pompieri Volontari di Lozzo di Cadore è stato istituito il 25 OTTOBRE 1903.

Infatti in questo documento si legge fra l’altro: “……certifica che il Sig. De Meio Lorenzo fu GBatta è stato il fondatore e comandante di questo Corpo Pompieri Volontari dal 25 ottobre 1903 al dicembre 1912…..”.

Ulteriore e definitivo riscontro di ciò è dato dal contenuto dall’articolo apparso su un quotidiano del 14 dicembre 1961.

In occasione della cerimonia in onore di Santa Barbara l’allora segretario del Pompieri Francesco ZANETTI, nella sua relazione di fine anno, conferma che il “Piccolo posto (dei Pompieri volontari), fu fondato il 25 ottobre del lontano 1903 per volontà di 62 cittadini.”

Nell’articolo viene riportato anche un interessante stralcio del verbale di costituzione della società (verbale che non è stato possibile recuperare):

“…..in Lozzo di Cadore si sono riuniti parecchi cittadini allo scopo di costituire un corpo di pompieri volontari alla stregua di altri comuni del Cadore. Previe, pertanto, le opportune discussioni in proposito tutti i sottofirmati individui dichiarano formalmente di costituirsi in corpo dei pompieri volontari impegnandosi, come si impegnano, a disimpegnare il relativo servizio col vincolo della parola d’onore e nominano il loro comandante il signor DE MEIO Lorenzo M. con voti 32”.

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Verso la fine del 1906 emergono però alcuni contrasti all’interno del corpo.

Il Consiglio comunale, con delibera n°100 dell’8 dicembre 1906, prende atto della situazione venutasi a creare.

Questa diatriba porta ad una riorganizzazione del corpo, anzi per meglio dire alla costituzione di una Nuova Società dei Pompieri Volontari, “fondata su più solide basi e con un numero maggiore di soci“: (Ben 48 iscritti).

Infatti nella seduta del 23 dicembre 1906 l’Assemblea sociale ha approvato lo Statuto della nuova Società dei Pompieri Volontari di Lozzo.

Presidente della nuova Società viene nominato l’ing. Silvio Pellegrini, mentre comandante del Corpo viene nominato Manlio Calligaro, maestro a Vigo di Cadore.

La Giunta Municipale, con delibera n°45 del 30 dicembre 1906, nomina un proprio rappresentante in seno al consiglio di amministrazione della nuova società.

La vecchia società però non viene formalmente sciolta e questo comporterà, come vedremo, non pochi problemi. A causa di ciò nella primavera del 1907 vi sono ancora delle situazioni pendenti fra la vecchia e la nuova società per la consegna e l’utilizzo della pompa e delle dotazioni, nonché per l’assunzione nella nuova società dei vecchi pompieri.

Il Comune cerca una mediazione fra le parti e con lettera del 28 marzo 1907 n°256 risponde così alla proposta fatta dal Sig. Lorenzo De Meio fu G.Batta, comandante della vecchia Società:

“Avendo comunicato al comandante del nuovo Corpo di Pompieri Volontari l’ultima di Lei proposta di accomodamento che cioè i vecchi pompieri vengano inseriti nella nuova società e conservati nel loro grado, il detto comandante mi partecipa che il nuovo corpo di pompieri ha trovato equa e ragionevole tale proposta che fu perciò accolta alla quasi unanimità con riserva però di procedere entro un mese dalla data dell’ingresso ad una nuova nomina dei singoli capi squadra.

Sicuro questa volta di essere nella via della conciliazione, onde por fine una buona volta ad uno stato di cose veramente indecoroso per il nostro paese, voglia la S.V. comunicarmi le sue ulteriori determinazioni in proposito, che non dubito saranno dirette al sollecito raggiungimento della primitiva concordia”.

Però così non sarà.

Infatti con lettera del 30 marzo 1907, redatta su carta intestata dei Pompieri Volontari di Lozzo di Cadore e sottoscritta dal Presidente f.f. Lorenzo De Meio e dai Consiglieri Giuseppe De Meio fu D., Bortolo Zanella, Giovanni Lovarini e Paolo Baldovin, la proposta non viene presa in considerazione per le seguenti motivazioni:

“Il Consiglio, così composto, prende visione d’una lettera che presenta il Sig. Presidente e Comandante il Corpo stesso, diretta al Sig. Lorenzo De Meio fu Giobatta, 28 c.m. n.256,

Visto che la stessa è diretta “ad personam” sfuggendo di dichiarare la sua qualifica di comandante del Corpo Pompieri Volontari di Lozzo di Cadore delibera di non prenderne atto”.

Neanche l’interessamento e gli sforzi compiuti dall’avv. Palatini di Pieve di Cadore porta ad una soluzione della questione.

Il 29 luglio 1907 il Maestro Manlio Calligaro – “nell’impossibilità di esercitare le sue mansioni di comandante” (della Nuova Società) – rassegna le proprie dimissioni.

Fino al 1911 non sono stati trovati ulteriori documenti per cui non si conosce la situazione venutasi a creare in questo lasso di tempo.

Sta di fatto che nel 1911 il corpo viene nuovamente ricostituito, come da verbale del 24 settembre 1911 di seguito riportato:

“Riunitosi il costituendo corpo dei pompieri nelle persone dei Signori che si sottoscrivono:

1. Zanella Pio gotto

2. Calligaro Giuseppe Rosso

3. Zanetti Canzio Cuchi

4. Da Pra Luigi Pomi

5. Borca Eusebio

6. Baldovin Giovanni Petola

7. Del Favero Gaspare

8. Da Pra Latino

9. Da Pra Guido

10. Zanella Giombatta Valis

11. Zanella Osvaldo di Antonio

12. Calligaro Luigi Denel

13. Zanella Adriano Gotto

14. Marta Valentino

15. Zanetti Lorenzo Cuchi

16. Da Pra Costantino

L’adunanza così costituita si dichiara di funzionare regolarmente, in base allo Statuto che verrà approvato e con ferrea volontà ad adempiere all’umano ufficio con zelo e amore.

Esprime l’idea che il Comune faccia avere dall’ex Capitano i vestiti e tutto ciò che appartiene alla società Pompieri, non pensando questo Corpo nuovo costituito di presentarsi all’ex Capitano pel ritiro della merce.

Si nomina ad unanimità di voti a capitano il Sig. Callegaro Egidio, maestro.

Dopo di che la seduta è sciolta.

Si fa viva preghiera all’autorità Comunale a cui si rimette la presente, di sollecitare il disbrigo dell’affare, facendo deporre le armi dal vecchio corpo onde procedere quanto prima alle necessarie istruzioni”.

Non è dato a conoscere chi sia stato nominato Presidente della Società.

Con lettera del 21 giugno 1912 il Consiglio dei Amministrazione del nuovo Corpo chiede al Consiglio Comunale un sussidio finanziario “proporzionato ai bisogni del Corpo“.

La situazione perdurava comunque anomala se si considera che Lorenzo De Meio rimase comandante del Corpo fino al dicembre 1912. Come si è visto la Società dei Pompieri Volontari di Lozzo ha avuto un primo decennio alquanto travagliato.

Del periodo dal 1912 al 1921 nulla è dato a sapere poiché non è stato recuperato alcun documento.

In data 15 ottobre 1921 del Sindaco di Lorenzago chiede al Sindaco di Lozzo di ringraziare pubblicamente il Corpo dei Pompieri Volontari e la popolazione di Lozzo intervenuta qualche giorno prima per spegnere un incendio.

Sicuramente nei primi anni ’20 era attiva anche una squadra di pompieri istituita dall’imprenditore Francesco CHIAMULERA a salvaguardia delle proprie segherie site in località Campopiano di Vigo di Cadore.

Infatti nell’elenco dei pompieri assicurati presso la Cassa d’Assicurazione per l’anno 1922 non figura fra i Corpi dei Comuni del Cadore il “Corpo di Lozzo di Cadore”, bensì la “Squadra Pompieri Chiamulera F.”

Sicuramente questa squadra – all’occorrenza – prestava la propria opera anche a favore della popolazione di Lozzo (e forse non solo di Lozzo) come dimostra la seguente lettera di ringraziamento inviata al Sig. Chiamulera dal Sindaco di Lozzo.

N.576 Lozzo, lì 2 maggio 1923

Oggetto: Ringraziamento.

Al Pregiat.mo Signor Chiamulera Francesco – Lozzo

A nome dell’intera Amministrazione comunale e dei proprietari danneggiati porgo i più sentiti ringraziamenti alla S.V. per aver concessa l’opera dei suoi pompieri nell’estinzione dell’incendio sviluppatosi in questo Comune la sera del 30 aprile.

Prego quindi la S.V. di ritenersi interprete di questi sentimenti anche presso i pompieri stessi che tanto efficacemente si prestarono sotto la direzione del Sig. Zanetti Francesco al quale pure mando un voto di plauso e fervidi ringraziamenti.

Il Sindaco

Con l’avvento del fascismo comincia a cambiare l’organizzazione dei servizi antincendi. Con R.D.L. 10 ottobre 1935, n.2472 “Organizzazione provinciale e coordinazione nazionale dei servizi pompieristici”, convertito nella legge 10 aprile 1936, i pompieri vengono raggruppati in Corpi provinciali e viene istituito l’Ispettorato Centrale Pompieri.

I Pompieri di Lozzo di Cadore, sempre volontari dalla loro istituzione fino ad oggi, entrano a far parte del XI Corpo provinciale di Belluno. I Pompieri diventano un corpo paramilitare, all’occorrenza era prevista la mobilitazione del personale permanente e del personale volontario con almeno 6 mesi di servizio.

Con R.D.L. n.1021 del 16 giugno 1938 la parola “pompiere” viene sostituita con quella di “vigile del fuoco”, forse più attinente ai vari compiti via via assegnati al corpo.

Il 1939, ormai in odore di guerra, porta molte modifiche nell’organizzazione dei Corpi dei Vigili del Fuoco ed il R.D.L. 27 febbraio 1939, n. 333 “Nuove norme per l’organizzazione dei servizi antincendi” precisa le finalità del Corpo dei Vigili “chiamati a tutelare l’incolumità delle persone e la salvezza delle cose, mediante la prevenzione e l’estinzione degli incendi e l’apporto di soccorsi tecnici in genere, anche ai fini dalla protezione antiaerea”.

Nulla poi si sa dell’attività svolta nel periodo relativo alla seconda guerra mondiale se non che alcuni pompieri volontari di Lozzo, insieme ad altri pompieri cadorini, hanno prestato servizio nei porti di Bari e di Genova e nella città di Milano.

 I documenti relativi al dopoguerra, per lo più vecchie foto, articoli di giornale dell’epoca ed attestati vari, riguardano principalmente gli interventi più importanti ed i congressi che si tenevano con cadenza annuale nei vari paesi del Cadore.

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